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CC LECCO " Comunicato Stampa"

Una giornata di ordinario sacrificio. Questo il laconico commento che andrebbe divulgato alla stampa qualora si decidesse di guardare con sguardo freddo e privo di emozioni i fatti svolti nella Circondariale di Lecco il giorno 16 di questo mese. La Uilpa Polizia Penitenziaria non ci sta però a considerar normale il ferimento in servizio, e per ragioni di servizio, dei suoi uomini e donne,

non ci sta a far diventare routine i referti ospedalieri che sempre più copiosi giungono al termine di atti di vero e proprio eroismo dei baschi azzurri.
Una colluttazione fra due ristretti al terzo piano della Circondariale di Lecco, entrambi di origine straniera, ha comportato l’intervento dell’agente presente al momento sul posto. Chiaro l’intento del poliziotto penitenziario: evitare che la colluttazione portasse a conseguenze irreparabili ed evitare, nel frangente specifico in cui si stava per avviare la distribuzione del vitto serale, che la colluttazione si estendesse ad altri reclusi divenendo quindi una rissa difficilmente gestibile. L’agente scelto, dando prova di coraggio e notevole senso del dovere, è riuscito nell’intento di sedare sul nascere l’evento critico al costo però di una gomitata che raggiuntolo al volto lo ha costretto di lì a poco a recarsi al pronto soccorso cittadino. Anche qui il collega si è distinto, a parere di questa organizzazione sindacale, per spirito di sacrificio e fermezza morale, decidendo di farsi accompagnare presso la struttura sanitaria soltanto quando la situazione è stata ricondotta alla normalità.
Nel far gli auguri di pronta guarigione al collega, refertato con 5 giorni di prognosi, questa segreteria territoriale non può che porre in evidenza la grave carenza di organico che assilla Lecco così come tutto il territorio nazionale. Circa 18 mila le unità mancanti secondo quanto dichiarato recentemente dal Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio. Numeri che ricadono sulle spalle dei colleghi che quotidianamente operano in condizioni lavorative non agevoli sacrificando, a volte, la propria incolumità fisica pur di non venir meno ai propri doveri.
Diventa pertanto urgente chiedere ed investire la società tutta di queste problematiche in quanto, è doveroso dirlo, la sicurezza del cittadino non inizia al momento della repressione del reato ma nell’istante subito successivo: quello dell’esecuzione penale, quello che per molti versi investe il mondo detentivo.
Assurge quindi ad obiettivo di categoria nonché a corollario fondamentale per la sicurezza sociale fare in modo che reati quali la minaccia, l’oltraggio, l’aggressione a pubblico ufficiale, reati che ad oggi comportano pene così lievi da non essere considerate come deterrenti, vedano un intervento risolutivo del legislatore.
La segreteria territoriale della Uilpa Polizia Penitenziaria continuerà sempre ad essere a fianco, fattivamente e concretamente, degli uomini e donne che giorno dopo giorno lavorano per la sicurezza di ogni cittadino.

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