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COMUNICATO STAMPA Casa di Reclusione di Milano-Opera: Aggredito Assistente Capo di Polizia Penitenziaria"

E' di questa mattina la notizia di un’ennesima aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, il fatto avviene presso la Casa di Reclusione di Milano-Opera. Ne dà notizia il Segretario della UILPA-Polizia Penitenziaria Gianluca Dei Cicchi che commenta così: "Si aggiunge un altro evento critico ai danni del personale di polizia penitenziaria per opera di un detenuto a quanto sembra di nazionalità extracomunitaria”.

Il sindacalista prosegue: E’ assurdo ed è anche incredibile che si continua ad aggredire persone che indossano la divisa e questo, senza crearsi alcuni scrupoli e soprattutto, mi chiedo per cosa? Per quale motivo? Sembra che ormai aggredire personale appartenente alle forze di polizia avviene solamente per il gusto di farlo, di offendere chi indossa la divisa. Non conosciamo bene la dinamica dell’accaduto ma dalle notizie pervenute sembra che il detenuto abbia prima appiccato il fuoco alla propria Stanza detentiva (cella), intervenuto l’assistente capo di polizia penitenziaria per assicurare l’incolumità fisica e la salute del detenuto autore dell’incendio, quest’ultimo pensa bene di approfittarne al momento che vede il mio collega girato di spalle per colpirlo (a tradimento) al capo con un bastone. Sappiamo che il mio collega è stato accompagnato presso un ospedale di Milano per le immediate cure del caso, speriamo che a causa del colpo non riporti gravi traumi, commozioni o fratture.

Sull’episodio interviene anche il Segretario Nazionale UILPA Polizia Penitenziaria Calogero Marullo come al solito molto critico: “Non strumentalizziamo sugli eventi critici ma quanto sta accadendo ai danni del personale di Polizia Penitenziaria deve fare riflettere, la situazione è sicuramente allarmante, la sensazione è che l’Amministrazione sta a guardare, sono segnali di insofferenza, i vertici dell’Amministrazione e il Governo hanno il dovere di dover affrontare la questione al fine di apportare modifiche necessarie e opportune al sistema penitenziario.

Conosco personalmente il mio collega aggredito, persona seria sia in servizio che nella vita privata, professionale, educata e soprattutto persona con molto senso di dovere che ama e indossa la divisa con orgoglio, non gli è mancato il coraggio di intervenire nell’immediatezza per salvaguardare la salute del detenuto ed è stato ricambiato con una bastonata. Mi dispiace ma queste situazioni non possono essere tollerabili, è inaccettabile!!!

Bisogna complimentarsi con tutto il personale di Polizia Penitenziaria costretta a dover gestire continuamente eventi critici, nel caso di oggi l’intervento di altri agenti in servizio è stato tempestivo, a cui bisogna sicuramente fare un grande elogio, poiché sono riusciti prontamente a soccorrere il collega ed evitare ulteriori conseguenze.

Continuiamo a sostenere che la gente che si reca in servizio non può pagarne le spese per colpa di questi soggetti, noi vogliamo affrontare il nostro servizio con la massima serenità, non si può sempre andare in servizio con la speranza di rientrare a casa indenni, ci sembra che l’aggressione agli agenti è diventata una questione ordinaria e questo non può essere più tollerabile!!!

Noi continueremo sempre a sostenere che l’Amministrazione ha il dovere di prendere urgentemente i dovuti provvedimenti al fine di garantire e tutelare i propri Uomini servitori dello Stato, bisogna riconoscere purtroppo, che l’attuale sistema penitenziario sembra ormai obsoleto e non più adeguato alle esigenze attuali.

Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, l’Amministrazione e il Governo prenda al più presto provvedimenti senza attendere che ci scappi il morto perché, a questo passo, ci viene da pensare che è questione di tempo, ormai si parla continuamente di aggressione nei confronti del personale di Polizia penitenziaria, sembra quasi un bollettino da guerra!!!

Un augurio e complimenti per la professionalità dimostrata a tutto il Personale di Polizia Penitenziaria.

Solidarietà e Auguri di pronta guarigione al collega della Casa di Reclusione di Milano-Opera.