Siamo ancora una volta qui a dare la notizia dell’ennesimo evento critico accorso stamattina ad un agente della Polizia Penitenziaria in servizio nell’istituto monzese mentre svolgeva il suo dovere ed il suo difficile compito di vigilanza alla sezione D e al quale rivolgiamo la nostra vicinanza, gratitudine ed augurandogli una pronta guarigione.
L’agente, è stato prontamente accompagnato al pronto soccorso cittadino per le cure del caso dove è stato sottoposto ad accertamenti e PROGNOSI di 5gg. Ci auguriamo che per l’agente in questione non vi siano altre gravi problematiche di salute.
Non vogliamo riferire i particolari dell’episodio, anche perché non è nostro compito, ma abbiamo il dovere di ottenere immediate e risolutive risposte da che ci governa.
La UILPA Polizia Penitenziaria ha più volte denunciato le inadempienze dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, che sono i soli responsabili di questa continua “mattanza” che si svolge quotidianamente negli istituti penitenziari nazionali e soprattutto regionali, nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori.
La “mattanza fisica” è a cura dei detenuti e la “mattanza morale” è a cura dell’Amministrazione Penitenziaria per l’assenza di risposte, soluzioni e vicinanza agli uomini dello Stato che si sentono abbandonati e inermi di fronte a tali criticità.
Crediamo fermamente, così come denunciato nei giorni scorsi, che i problemi mai risolti alla C.C. di Monza generano nel personale insofferenza gestionale quotidiana e sempre una crescente difficoltà nello svolgere il proprio dovere istituzionale. A Monza c’è da anni un grave “SOVRAFFOLLAMENTO” ed un’alta concentrazione di soggetti psichiatrici, che giungono da altre sedi in quanto l’istituto monzese è definito dal Superiore Ufficio DAP quale Istituto con servizio psichiatrico attivo 24/24 ore ma che di fatto è gestito con un servizio psichiatrico presente dal lunedì al venerdì e solo negli orari mattutini o del primo pomeriggio. Inoltre il sovraffollamento, spesso costringe a porre detenuti fuori circuito ed allocarli in sezioni che hanno altra finalità.