Nel mese di Febbraio un agente di polizia penitenziaria veniva colpito al volto con un pugno da un detenuto, oggi presso lo stesso istituto, "Casa Circondariale di Pavia", si ripete l'evento critico. Non è una scena da film ma notizia di oggi, un agente di polizia penitenziaria viene colpito al volto con un pugno da un detenuto.
A darne notizia è il Segretario della UILPA-Polizia Penitenziaria di Pavia Falabella Fabio che commenta così: "sembra quasi inutile dire e ridire che la situazione presso la Casa circondariale di Pavia è drammatica soprattutto nella gestione intramuraria. L'ho detto a Febbraio e non mi stancherò mai di dirlo! A febbraio un mio collega è stato colpito con un pugno al volto da un detenuto, oggi a distanza di circa quattro mesi, un altro mio collega è stato colpito al volto con un pugno da un detenuto. E' vero non conosciamo ancora le dinamiche dell'episodio però adesso è ora di dire Basta! siamo stanchi di sentire dire che trattasi di detenuti affetti da patologie psichiatrici, io so solo una cosa, che a pagarne le spese è sempre chi indossa la divisa che, lavora nei reparti detentivi a contatto con detenuti anche problematici, sono posti di servizio disagiati e difficili da fronteggiare con tranquillità e serenità. Stiamo parlando di cosa? A quanto sembra il detenuto chiedeva di avere somministrata una fiala intramuscolo dall'infermiera e non volendo attendere ha pensato bene di scagliare un pugno in faccia al mio collega giovane di servizio. Questi sono detenuti psichiatrici? Non lo so, non sta a me giudicare ma so solo che se le ragioni sono quelle di non attendere l'infermiera e scagliare un pugno a chi indossa una divisa, consapevole che altri interverranno e inevitabilmente sarà celere anche l'intervento dell'infermiera allora, non so fino a che punto possiamo parlare di detenuti con patologie psichiatriche, resta inteso che io non sono un esperto in materia di sanità ma qui qualcuno ci dovrà spiegare come funziona questo sistema, di sicuro non assumiamo servizio per prendere continuamente schiaffi, il nostro mandato istituzionale è ben altro che vogliamo eseguire con la massima serietà e disciplina, l'Amministrazione deve assolutamente tutelarci anche in questo. Oltre a dover fronteggiare la grave carenza d'organico di polizia penitenziaria, continuiamo ad assumere il proprio servizio con la speranza di rientrare a casa indenni e con la speranza soprattutto di salvaguardare la propria salute, vogliamo maggiore tutela e garanzia, la Direzione di Pavia si sieda se opportuno intorno ad un tavolo sindacale e rivediamo l'organizzazione del lavoro, in una sezione ove sono presenti i detenuti psichiatrici deve esserci maggiore presenza dei sanitari, la polizia penitenziaria non deve sostituirsi al personale sanitario.
Sull’episodio interviene anche il Segretario Nazionale UILPA Polizia Penitenziaria Calogero Marullo: “Si parla interrottamente di eventi critici, stamattina presso il tribunale di Busto Arsizio e, come se non bastasse anche presso la Casa Circondariale di Pavia. Mesi fa ho sostenuto che la Casa Circondariale di Pavia è una polveriera e, non oso immaginare cosa accadrà continuando su questi passi. E' inaccettabile che il mio collega, per aver fatto il proprio lavoro con serietà e professionalità ha preso un pugno in faccia da un detenuto, la situazione diventa insostenibile, non è possibile che a pagarne le conseguenze è sempre il personale di Polizia penitenziaria. Ci sembra che l’aggressione agli agenti è diventata una questione ordinaria e questa non può essere più tollerabile! Noi siamo Uomini dello Stato che dovrebbero essere sempre salvaguardati in tutto e per tutto, aggredire un uomo o una donna che indossa una divisa equivale ad un affronto nei confronti di un’Istituzione dello Stato e secondo me non può mai essere giustificato asserendo che trattasi di gesti messi in atto da detenuti con patologie psichiatriche! I detenuti malati di testa, quando le cure non sono adeguate ma anche per carenza di personale sanitario non possono stare in carcere e di questo lo Stato deve farsene una ragione.
Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha una carenza di organico che va oltre le 18.000 unità di Polizia Penitenziaria, noi non vogliamo sostituirci ad altre figure professionali, vogliamo fare il nostro, se la gente con patologie psichiatriche dovrà stare in carcere allora, l'Amministrazione provveda a fare assunzioni di personale sanitario per la gestione e le cure di questi soggetti, altrimenti, si rischia che prima o poi gli eventi critici possono trasformarsi in eventi più gravi di quelli che stiamo vivendo oggi! La Ministra della Giustizia e il Governo non dimentichi la Polizia Penitenziaria, spero che mostri maggiore vicinanza al Corpo di Polizia Penitenziaria e soprattutto che ascolti le parole della Polizia Penitenziaria, speriamo al più presto ad un possibile nuovo modello custodiale e che si provveda ad assunzioni straordinarie per colmare la forte carenza di cui è affetta il Corpo di Polizia Penitenziaria.
Un augurio e complimenti per la professionalità dimostrata a tutto il Personale di Polizia Penitenziaria.
Solidarietà e Auguri di pronta guarigione al collega della Casa Circondariale di Pavia.