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Illustre Signor Provveditore,
con sconcerto la Segreteria Locale di questa Organizzazione Sindacale ha appreso dell’arrivo di una detenuta, proveniente dalla Casa di Reclusione di Brescia, che sembrerebbe essere affetta da Covid-19, seppur almeno in apparenza senza sintomi evidenti.

Sembrerebbe, e se la notizia fosse confermata non farebbe altro che aumentare le perplessità su questa infelice scelta, che il trasferimento sia avvenuto perché l’Istituto di detenzione originario non era idoneo alla permanenza della reclusa in quanto non dotato di un reparto Covid-19.
Qui, Signor Provveditore, è imperativo per questa Segreteria Locale porre fine ai quesiti ed agli interrogativi ed affermare con forza quanto di pubblica conoscenza: la sezione del reparto femminile in cui la reclusa è stata ubicata non è assolutamente idonea alla permanenza di detenute positive. Non è accettabile infatti la decisione di allocare la detenuta in questione in una cella situata in un corridoio dove vi è il transito obbligatorio delle detenute adibite ai lavori interni, così come non è accettabile tacere il fatto che le detenute “nuove giunte” (che si trovano in isolamento cautelativo) transitino in quel corridoio per recarsi ai locali doccia ed al cortile passeggi. Tutto ciò non può che amplificare in modo esponenziale il rischio che qualche altro soggetto possa diventare vettore di rischio contagio per tutto il Reparto Femminile ed infine per tutta la Casa Circondariale. Quanto sopra esposto
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non è che il venir meno non solo delle cautele di ordine sanitario previste dalle varie circolari emanate dal Ministero della Salute e dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria per quanto di propria competenza, è anche (o quantomeno potrebbe configurarsi anche) come un venir meno delle tutele per i lavoratori previste dal Decreto Legislativo 81/2008, ossia il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Questa Segreteria Locale non può che invitare pertanto, qualora le notizie sopra esposte venissero confermate, ad adottare in tempi celeri le necessarie misure che possano non solo riportare serenità lavorativa alle colleghe in servizio al Reparto Femminile ma anche salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti gli operatori della Casa Circondariale di Como.
In attesa di un riscontro, si coglie l’occasione di porgere distinti saluti.