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Illustre Signor Provveditore ed Illustre Signor Prefetto, le Organizzazioni Sindacali in calce sono costrette, dalla gravità ed urgenza della situazione, a rappresentare alle S.S.L.L. una situazione che ha– a nostro avviso- posto tutte le dovute e necessarie premesse per un intervento ripristinatorio degli ormai compromessi diritti soggettivi dei poliziotti penitenziari e dell’ordine pubblico nella Casa Circondariale di Como.

Diritti soggettivi dei baschi azzurri ed ordine pubblico che vanno di pari passo perché, come si dirà a breve, un Istituto che negli ultimi 12 mesi ha contato circa 25 colleghi refertati dal pronto soccorso per aggressioni subite in servizio, non può consentirsi il lusso che alcuni dipendenti in divisa fruiscano di un riposo settimanale ogni 17/20/25 giorni di lavoro. Permettere questo vuol dire ripudiare l’art. 27 della Costituzione (come può un poliziotto penitenziario che fruisce di un riposo al mese essere nelle condizioni psicofisiche di conseguire gli obiettivi istituzionali? ), vuol dire accettare di lasciare un istituto detentivo in precarie condizioni di sicurezza per l’inesorabile usura dei propri uomini, vuol

dire schiaffeggiare in malo modo la stessa legge d’istituzione del Corpo di Polizia Penitenziaria, la legge 395/90’.

Posta questa giusta premessa si vuol rassicurare le S.S.L.L. che questa nota non ha alcun intento di arenarsi in considerazioni di natura generale, pertanto seguiranno fatti concreti e specifici, fatti che nel loro numero e nella loro gravità pongono il serio dubbio che si stia realmente discutendo di un Istituto Penitenziario Italiano del 2022.

Considerato che il Responsabile dell’Ufficio Servizi è stato posto in distacco presso altra sede a metà dicembre del 2021 e che il “vaglio di controllo”, si presume, sia stato quindi preso direttamente dal Signor Comandante, premesso che in ogni caso il comma 2 dell’art. 30 del D.P.R. 82/99’ (Regolamento di Servizio) prevede che il foglio di servizio venga predisposto dal Comandante, valutato che l’ A.Q.N. nel comma 11 dell’art. 8 prevede che il Comandante di Reparto, in caso di variazione del turno di servizio per esigenze d’Istituto, provveda ad avvertire tempestivamente il dipendente e successivamente a dar conto delle motivazioni, premesso ciò si segnala il seguente dati di fatto:

  • C.A.R. (commissione arbitrale regionale) che ha visto soccombente la Casa Circondariale di Como in data 23 maggio 2022 su una situazione di un richiamo dal riposo avvenuto in data 15 gennaio 2022 senza preventivo avviso al dipendente

Considerato che che l’A.Q.N. nell’art. 5 comma 7 prevede che le O.O.S.S. rappresentative possano ottenere – a richiesta – i mod. 14/A , si segnala il seguente dato di fatto:

  • C.A.R. che ha visto soccombente la Casa Circondariale di Como in data 23 maggio 2022 su una mancata trasmissione dei mod. 14/A richiesti da un’organizzazione sindacale rappresentativa a metà dicembre 2021 con sollecito a gennaio 2022.

Considerato che la legge 395/90’ all’art. 11 comma 5 dispone testualmente: “ Il Personale che per esigenze di servizio non possa usufruire del riposo settimanale ha diritto a goderne entro le due settimane successive”, preso atto che la Direzione della C.C. di Como in data 3 marzo con lettera avente protocollo nr. 2022 informava una O.S. che l’Istituto aveva cura di non superare i 14 turni consecutivi di servizio, preso atto che la stessa Direzione in data 12 maggio con lettera avente protocollo nr. 3874 ammetteva- su segnalazione di un’ O.S.- che c’erano stati 3 colleghi che avevano abbondantemente superato i 15 turni consecutivi di lavoro ma affermava che erano state date disposizioni all’Ufficio Servizi per evitare il ripetersi della situazione, si segnala il seguente dato di fatto:

  • Altri 2 casi di colleghi che hanno superato i 15 turni consecutivi di servizio, episodi riportati da un’O.S. e che la direzione con lettera del 6 giugno 2022 e protocollo nr. 4637 non ha smentito, si segnalano inoltre svariati altri episodi di colleghi (anche agenti assegnati a Como con il corso di Maggio) che sono arrivati a fino 24 turni di servizio, circostanze non segnalate da ulteriori note sindacali ma verificabili, come il caso di un agente appartenente all’unità operativa “Delta 2” che ha effettuato 17 turni consecutivi a far data dal 24 giugno fino e compreso il 10 luglio. In totale, gli ulteriori episodi (fra maggio e luglio) non ancora segnalati da nota sindacale sarebbero almeno 8.
  • Interrogazione Parlamentare, sull’argomento in questione, al Ministro della Giustizia depositata da tre onorevoli della Camera dei Deputati in data 13 luglio 2022
  • Al di là dei dati di fatto oggettivi ed incontrovertibili si vuol indicare alle S.S.L.L. che il numero dei casi segnalati tramite nota sindacale non è rappresentativo della totalità dei colleghi coinvolti, in molteplici occasioni infatti i poliziotti penitenziari comaschi vivono -questa è la nostra analisi ed interpretazione- uno stato mentale di abbandono e di sfiducia e preferiscono evitare anche soltanto la segnalazione. Stato mentale di abbandono e sfiducia che- secondo la nostra interpretazione- si ripercuote inevitabilmente sulla costanza del servizio, se infatti un clima partecipativo ed in cui questi episodi non avvengono può portare il dipendente

in divisa a sacrificare, (entro certi limiti), il proprio diritto a curare alcuni acciacchi dalla non alta gravità per privilegiare invece la presenza in servizio, nella situazione comasca ciò non avviene ed il tutto – secondo noi- si ripercuote sul numero di assenze giustificate per malattia.

A quanto sopra si somma il non trascurabile punto che in talune occasioni, poche o molte che siano, la percezione delle O.O.S.S. in calce è che leggi, A.Q.N., Ordini di Servizio abbiano natura discrezionale, ossia da seguire a seconda della volontà o meno di farlo. Prova ne è il seguente dato di fatto:

  • Considerato che l’O.D.S. nr. 30 del 28/04/2021 disponeva che devono essere effettuate almeno 2 Conferenze di Servizio del Comandante col personale, ci si domanda il motivo per il quale, in un Istituto che vanta il triste primato di circa 25 aggressioni in 12 mesi e che sconta problemi di salvaguardia dei diritti soggettivi dei poliziotti penitenziari, ci siano lunghi periodi in cui non si effettuano neanche 2 Conferenze di servizio al Mese.

La discrezionalità con cui – a noi sembra- vengano seguite leggi, A.Q.N., Ordini di Servizio, si riscontra anche nei livelli di rispetto degli accordi sindacali e nei tentativi di modifica unilaterale dell’organizzazione del lavoro, così come testimoniano il seguente dato di fatto:

  • Introduzione in modo unilaterale nei mod. 14/A, a fine maggio e per circa quindi 15 giorni, dell’orario di lavoro non concordato 15.00/23.00. Abolizione della seguente modifica unilaterale in seguito a nota sindacale congiunta del 3 giugno 2022. La nota sindacale era stata preceduta dalla richiesta, verbale ed informale in occasione di una convocazione del fesi locale, di ripristino degli orari pattuiti.

Purtroppo c’è da notare altresì che
• l’ultimo programmato mensile, relativo al mese di luglio e debitamente firmato dal

Signor Comandante, non prevede già all’origine per alcuni colleghi il riposo settimanale. E’ il caso di alcuni agenti dell’unità operativa “Delta 2” che, già nel programmato, non hanno riposi per 10/15 giorni lavorativi. Un assurdo in termini se si considera che ciò avviene nel perimetro di riferimento del Provveditorato retto da Lei Dottor Buffa che, evidentemente illuminato da principi più garantisti verso i diritti, già il 25/03/2013, nel suo mandato in Emilia Romagna, nella risposta ad una O.S. dichiarava: “ il riposo settimanale rappresenta un diritto costituzionalmente garantito,irrinunciabile ed incomprimibile”.

Infine, per ultimo, le presenti O.O.S.S. desiderano che venga compiuta una considerazione sullo stillicidio- secondo il nostro parere- compiuto in molti rapporti informativi, con molteplici colleghi delle unità operative a turno che si son visti o abbassare il giudizio rispetto all’anno precedente o vederselo confermato. A tal riguardo, pur entrando nell’ambito delle valutazioni che certamente non spettano alle organizzazioni sindacali, si vuol chiedere cosa debba fare di più un agente, del servizio a turno, per poter ricevere una gratificazione nei rapporti informativi, oltre che lavorare in un Istituto che vanta 25 aggressioni negli ultimi 12 mesi e molteplici riposi settimanali soppressi? Quali condizioni di calamità, quali la pandemia per Covid- 19 e la difficile gestione delle sezioni detentive sottoposte ad isolamento preventivo, meritano maggior riguardo?

E’ tutto ciò, Illustri Signor Prefetto e Signor Provveditore, che conduce a considerare – a torto o ragione che sia- che ci siano criticità che vanno ben oltre i meri eventi critici, induce a considerare e
che sia compito primario delle Istituzioni restituire dignità ai baschi azzurri comaschi e fiducia nel loro vivere lavorativo quotidiano.

Dignità e fiducia che- secondo il nostro parere- non possono certo passare da espressioni frutto di dubbia opportunità quali “ fruisce di innumerevoli permessi studio”, frase -ahinoi- presente in una relazione

(pag. 3) inviata alle Organizzazioni Sindacali con lettera avente protocollo nr. 4988 e data 17/06/2022, argomento che- assieme ad altre motivazioni- si poneva a sostegno della necessità di modificare unilateralmente l’organizzazione del lavoro per il piano ferie estivo. Al di là del contenuto della lettera citata, su cui non ci si sofferma, si vuol chiedere il motivo per cui i diritti dei poliziotti penitenziari nella Circondariale di Como appaiano in alcune circostanze “innumerevoli”.

Illustre Signor Prefetto, per le motivazioni di cui sopra, per lo spropositato numero di aggressioni subite negli ultimi 12 mesi, per il rischio concreto che venga meno l’ordine pubblico e la sicurezza nella Circondariale di Como, per la precaria tenuta psicofisica di parte dei poliziotti penitenziari che sono soggetti a notevole usura le presenti Organizzazioni Sindacali vogliono chiederLE un incontro

Illustre Signor Provveditore, per quanto fin qui riportato, per poter assicurare un contributo pieno ed efficace del Reparto di Polizia Penitenziaria nella rieducazione prevista nell’art. 27 della Costituzione, per ristabilire sani ed equilibrati rapporti sindacali nella Circondariale di Como, per poter restituire dignità alle legge 395/90’ nonché all’A.Q.N. le presenti Organizzazioni Sindacali desiderano chiederLE un suo diretto intervento in materia, un incontro ed infine una visita ispettiva che faccia luce sulle tematiche trattate.

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