Gentile Provveditore, con la presente ci preme notiziarLa delle difficili condizioni lavorative e della scarsa sicurezza in cui il Personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di Vigevano è chiamato a svolgere i propri compiti Istituzionali.
L’Istituto Vigevanese in questione, non è certamente caratterizzato ad alto indice trattamentale, considerato anche che gli episodi di violenza a danno del personale si sono verificati dal fatto che sono presenti, in numero sempre più crescente, detenuti affetti da gravi problemi psichiatrici i quali, non avendo alcun sostegno e/o un percorso medico da intraprendere idoneo alle loro esigenze psichiche divengono difficili da gestire compromettendo la loro pacifica convivenza. Doverosa quindi la necessità di fare una seria riflessione sulle aggressioni al Personale di Polizia Penitenziaria da parte della.
popolazione detenuta, che pare essere un fenomeno tanto allarmante quanto incontenibile. L’allarme in questione è stato per fortuna recepito dallo stesso Capo del Dipartimento tanto da indurre lo stesso a scrivere il mese scorso ai Sindacati per informarli di voler delineare una linea operativa che possa affrontare la richiesta di tranquillità e sicurezza che proviene sia dal personale di Polizia Penitenziaria che dalle altre componenti professionali in tale ambito che da tempo hanno peraltro manifestato disagi e le legittime preoccupazioni per tale fenomeno. Fatta questa breve premessa, le scriventi Organizzazioni Sindacali, a seguito dei gravi fatti accaduti in data 14/08/2022 si ritrovano nuovamente a dover evidenziare alla S.V. l’ennesima aggressione perpetrata ai danni di ben 4 unità di Polizia Penitenziaria presso appunto la Casa di Reclusione di Vigevano durante l’espletamento dei propri compiti Istituzionali, che ha reso necessaria la cura presso il Nosocomio locale di 1 sola unità di Polizia Penitenziaria, con prognosi di 10 giorni. Le OO.SS firmatarie di questa vertenza Sindacale, per quanto purtroppo accaduto, necessitano esprimere estrema solidarietà nonché stima a tutti i colleghi coinvolti in questa brutale aggressione; a loro va tutto il nostro incondizionato sostegno in virtù dell’altissimo senso del dovere e della diligenza che ogni giorno contraddistingue il Personale di Polizia Penitenziaria di questo Istituto. Duole precisare che il protagonista di questa vile aggressione è lo stesso detenuto Magrebino che in data 16/06/2022 aveva deciso di aggredire ben 3 Poliziotti Penitenziari poiché intendeva sottrarsi ad un’ordinaria perquisizione personale, questa volta invece, spinto da motivi ancora più futili decide addirittura d’aggredirne 4. Nellospecifico, il facinoroso in questione, trovandosi nei pressi del locale infermeria si rifiutava d’attendere il tempo strettamente necessario alla somministrazione di un semplice antidolorifico e aggrediva il Personale in forze presso tale posto di servizio. Successivamente quest’ultimo, faceva rientro nella sezione detentiva di appartenenza come se nulla fosse accaduto e tutto fosse lecito. E’ assolutamente evidente e pare pacifico affermare, che la mancata attuazione dei provvedimenti disciplinari (per motivi medici sanitari) in occasione della precedente aggressione datata 16/06/2022, abbiano apparentemente legittimato il protagonista di questi disordini a credere che qualsivoglia azione che mettesse in atto turbativa sia dell’ordine men che meno della sicurezza di questo Istituto Penitenziario possa passare inosservata ai vertici Istituzionali di questa struttura detentiva, inserendo implicitamente i Poliziotti Penitenziari in un circolo vizioso destinato solo a peggiorare a livelli esponenziali in cui gli unici a farne le spese, sia fisiche che mentali, son proprio quest’ultimi menzionati. Focalizzando invece l’attenzione sul reparto detentivo femminile la situazione non sembra eccellere, alla stessa stregua del reparto detentivo maschile. Più precisamente, le colleghe si ritrovano nuovamente a dover gestire (più che custodire) una detenuta palesemente psichiatrica che, resasi anch’essa protagonista di un’aggressione e molteplici atti turbativi dell’ordine e della sicurezza, è stata allontanata dalla struttura Vigevanese per un periodo non superiore ai 6 mesi solo ed esclusivamente per un’osservazione psichiatrica e che adesso vi ha fatto ritorno. Alla luce di quanto poc’anzi enunciato appare spontaneo porsi un quesito: come mai la Casa di Reclusione di Vigevano, di RECLUSIONE appunto, negli ultimi tempi sembra essere la destinazione d’arrivo prediletta per i detenuti facinorosi degli Istituti Lombardi e mai una destinazione di partenza per chi invece a Vigevano stesso si rende protagonista di tali disordini? Stiamo forse inscenando, a nostra insaputa, il “girone degli iracondi” (canto V – Divina Commedia)? Signor Provveditore, dopo l’ennesima aggressione da parte del solito detenuto iracondo verso i poliziotti, le OO.SS. si aspettano di ricevere una risposta rapida, l’allontanamento immediato del soggetto che si è reso, ancora una volta, responsabile di tale vile gesto, tra l’altro previsto dalle circolari dipartimentali. Da tempo abbiamo lanciato l’allarme su questa piaga che ha minato completamente la credibilità dell’Amministrazione Penitenziaria e la sua capacità di garantire sicurezza al Suo personale. Un deficit che si è maturato, e continua ad estendersi, sulla base di una convinzione di totale impunità rispetto alla quale vi è la necessità di rispondere immediatamente se non si vuole minare la credibilità dello Stato e della stessa Istituzione Penitenziaria. Per quanto sopra illustrato, si prega vivamente la S.V. di adottare i provvedimenti ritenuti opportuni, anche mediante un’ispezione dipartimentale che possa ictu oculi constatare se presso la Casa di Reclusione di Vigevano in parola sono rispettate le condizioni minime di sicurezza per la salvaguardia del Personale di Polizia Penitenziaria colà in servizio. In attesa di cortese, urgentissimo ed indifferibile riscontro, l’occasione è gradita per porgerLe deferenti saluti.