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Abbiamo preso atto di alcuni recenti provvedimenti assunti da Codesta Direzione in materia di diritto alla M.O.S.. Nell’apprezzare la volontà di disciplinare alcuni aspetti scarsamente disciplinati in passato, non possiamo tuttavia esimerci da manifestare netta contrarietà sulle modalità di applicazione delle disposizioni impartite.

Se non altro, proprio perché, ancora una volta, sembrerebbe che gli errori di chi “dirige” sembrano dover ricadere sempre sulle spalle di chi “esegue”.
Facciamo riferimento alla disposizione sul recupero delle ore a far data dal 01.01.2023 !
Ci risulta assai paradossale che nello stesso momento in cui chi è deputato a dirigere e controllare non è chiamato a responsabilità, il personale, viceversa, debba essere così fortemente “colpito” e addirittura DIFFIDATO per errori ed omissioni su cui non ha responsabilità.
Premessa tale nota di biasimo, su cui si auspica ulteriore (e sensibile) riflessione di Codesta Direzione, anche il merito del provvedimento, a nostro avviso, andrebbe rianalizzato.
Intanto, secondo la tabella fornita nell’O.d.S. del 17.11.2023, i turni 12/18 e 10/16 di alcuni uffici dovrebbero avere diritto alla MOS. In relazione, invece, alla necessità o meno di chiusura o sostituzioni di alcuni posti, si fa osservare che, in assenza di specifiche disposizioni organizzative e disciplinanti l’orario di funzionalità degli uffici, alcuni dei posti su cui oggi è addirittura chiesto il recupero “retroattivo” del tempo impiegato per la fruizione della MOS, il personale non ha mai interrotto le attività d’ufficio, con l’inevitabile assorbimento delle funzioni da parte di altra unità. Si pensi, a titolo di esempio, agli atti di P.G. o alle istruttorie di competenza dell’Ufficio Comando, oppure alle attività di controllo e consegna dei pacchi del Casellario, o ancora alla necessità di restare in ufficio da parte degli addetti ai servizi per sopperire alle assenze e/o alle necessità di copertura dei turni. Ma gli esempi possono essere i più svariati.
Ecco perché riteniamo che le disposizioni assunte debbano tener conto di tutta una serie di fattori reali, secondo noi oggi sottovalutati, soprattutto, come anzidetto, dell’assenza di disciplina dei turni e delle “interruzioni” delle attività.
Premesso quanto sopra, si chiede una rivisitazione complessiva delle disposizioni impartite, di non far pagare delle “penali” al personale per responsabilità altrui, (e che inevitabilmente ci indurrebbero a diverse azioni di tutela) e di applicare le norme solo dopo aver fatto chiarezza su chi deve mantenere le funzioni d’ufficio sempre attive e chi invece può permettersi di “chiudere” ed interrompere ogni incombenza.
Restando in attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.

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